Per noi il Ponte del 25 aprile vuol dire Sicilia. Ormai è il terzo anno consecutivo che riproponiamo questa meta e come ogni volta ha un riscontro più che soddisfacente, quest’anno abbiamo avuto un vero e proprio boom di richieste tanto da riuscire a confermare due autobus. Vi abbiamo proposto un tour alla scoperta dei luoghi di Montalbano, mete ancora inesplorate per noi ma ricche di un fascino autentico di una terra ricca di bellezza e storia.
Vogliamo riportare le parole di Giuseppe, un nostro carissimo cliente:
“I viaggi, parlo di quelli belli, servono a riempire la vita di sapori forti e delicati come i luoghi che scegli di visitare. Sono appena tornato da un viaggio bellissimo e intenso. Andare in Sicilia è sempre una scelta giusta… ho accolto la proposta dell’Agenzia Viaggi Speranza di andare in gita da quelle parti. Un viaggio in Sicilia organizzato nei minimi dettagli da veri professionisti. Antonio Speranza e la moglie Veronica si sono messi a nostra completa disposizione e hanno fatto di tutto, anche più del dovuto, per accontentare le nostre richieste”
Partiti di buon’ora alla volta dell’Isola “baciata dal sole”, siamo arrivati a Messina per ora di pranzo, dopo una lunga coda all’imbarco dei traghetti. Purtroppo in ritardo per il famoso “canto del gallo”, ma con la promessa di rifarci il giorno del rientro. Dopo la veloce pausa pranzo, siamo ripartiti alla volta di Marzamemi.
Ci accoglie una bellissima giornata di sole alquanto ventilata, ma comunque gradevole. Questo piccolo borgo di pescatori a pochi chilometri da Pachino, ha un suo stile molto particolare, una vera e propria cartolina. Un panorama sul mare davvero spettacolare caratterizzato da due isolotti. L’Isola Grande e l’Isola Piccola che si caratterizza per la presenza di una villetta di colore rosso di proprietà di Raffaele Brancati. Simbolo di Marzamemi è la tonnara, non più attiva dalla metà degli anni Cinquanta, oggi è visitabile solo la zona dove venivano ricoverate le barche da pesca, che si affaccia direttamente sul mare e sul porticciolo.
“Un posto bellissimo, quasi innaturale fuori dalle banalità commerciali che dominano tutti i posti turistici del nostro amato paese…..
…La vicinanza del continente “nero” ha lasciato dei segni evidenti anche nell’architettura rurale, negli alloggi dei pescatori quasi tutti ancora intonsi e non toccati dalle aggressive sistemazioni moderne e soprattutto è tangibile nelle campagne circostanti dove i confini vengono ancora definiti con muretti di pietre biancastre sistemate ad arte a secco come nelle migliori tradizioni rurali dell’intero meridione….
…. Un piccolo paese, un presepe marino conservato essenzialmente per non cancellare completamente le radici storiche di popoli vissuti grazie al mare e ai prelibati prodotti agricoli che solo il sole di quelle zone riesce a riempire di sapori delicati ma decisi Ma questa peculiarità giustamente difesa non ha fortunatamente impedito di andare oltre”
Al termine della visita ripartiamo per raggiungere il nostro albergo e dopo esserci sistemati nelle camere, ci raduniamo per la cena.
L’indomani mattina ci attende una ricca giornata alla scoperta di Ragusa e il bellissimo Castello di Donnafugata. Incontriamo la nostra guida e iniziamo subito la visita di Ragusa Ibla, meravigliosa città barocca devastata da un terremoto alla fine del XVII secolo, ma ricostruita ancora più bella. Partiamo dal Giardino Ibleo, il più antico di Ragusa, a picco su uno sperone di roccia. Il giardino costruito per volere di alcuni nobili e grazie al lavoro di alcuni abitanti della città, conserva il suo fascino Ottocentesco. Al centro del giardino è stato eretto un monumento ai caduti, che è stato location per alcune scene del film di Montalbano. La nostra visita continua con il centro storico, un susseguirsi di scorci caratteristici di arte barocca, che esplode letteralmente nella piazza con il Duomo di San Giorgio.
“La chiesa in stile Barocco diventata a tutti gli effetti il Duomo della città, appare grazie alla sua conformazione scenica quasi un oggetto etereo leggermente inclinato e pronto a innalzarsi verso il cielo”.
Dopo la pausa pranzo ricca di prelibatezze del posto, ci spostiamo al Castello di Donnafugata, che nella serie ispirata ai romanzi di Camilleri, è stato scelto come abitazione del famoso boss Balduccio. Il Castello residenza estiva della famiglia, nasce come una masseria. Colpisce immediatamente la sua bellezza, l’eleganza e la maestosità. Un salto nel passato, in ambienti conservati benissimo e con arredi completamente intatti. Incantevole è anche il grandissimo parco nel quale si possono ammirare alberi secolari e nel quale ci siamo goduti una piacevole passeggiata.
“Il nome Donnafugata è stato oggetto di molte ricerche… Si narra di una donna in fuga, ovvero la Regina Bianca di Navarra la quale, rimasta vedova, divenne oggetto del desiderio del perfido conte Cabrera. L'uomo riuscì a catturarla e ad imprigionarla nel Castello dal quale ella in seguito fuggì. Storia riportata, con accenni diversi, anche in uno dei più famosi e belli romanzi italiani, il Gattopardo”
La nostra giornata si conclude con uno dei posti più significativi della fiction di “Montalbano”, Punta Secca. Qui si trova la ormai famosissima casa del commissario. Tutti ci siamo lasciati tentare da uno scatto vicino alla deliziosa villetta direttamente sul mare, sulla cui terrazza Montalbano è solito prendere il caffè. Abbiamo anche potuto ammirare il famoso ristorante “Enzo a Mare” dove invece è solito pranzare con gustosi piatti a base di pesce.
Dopo questa lunga giornata rientriamo nel nostro albergo per la cena. Quasi tutti al termine tornano nelle loro stanze per riprendersi dall’impegnativa giornata appena trascorsa.
Dopo una ricca colazione ci raduniamo al pullman e partiamo per Modica, altra favolosa città barocca denominata la città delle cento chiese e delle cento scale. La città è divisa in tre parti: Modica Alta, Modica Bassa e Modica Sorda che è il quartiere Nuovo. La nostra visita inizia da Modica Alta e dal Duomo di San Giorgio, patrimonio dell’Unesco, che si innalza su una scenografica scalinata tra la parte alta e la parte bassa della città. Oltre all’indubbia bellezza di questo edificio, al suo interno attira la nostra attenzione un vero e proprio gioiello scientifico, la meridiana. Posta di fronte all’altare maggiore fu disegnata nel 1895 dal matematico Armando Perini, il raggio di sole che entra dal foro dello gnomone posto in alto sulla destra, a mezzogiorno, segna su di essa il mezzogiorno locale.
La nostra visita continua nella parte di Modica Bassa, per il caratteristico centro storico fatto di stradine, viuzze e scale in cui troviamo palazzi e chiese in stile tardo barocco. Nel centro storico troviamo anche la casa in cui nacque Salvatore Quasimodo, che conserva al suo interno gli arredi del tempo e dove si può ascoltare la registrazione del Poeta che recita alcune sue poesie.
Attira la nostra attenzione la Torre dell’orologio, che per la sua posizione può essere vista da ogni parte della città. La nostra visita si conclude con la Chiesa di San Pietro, anch’essa caratterizzata da una scalinata abbellita però, dalle statue dei dodici apostoli. Elemento distintivo rispetto alle altre chiese è la presenza del campanile, sopravvissuto al terremoto del 1693.
Proprio il Duomo di San Pietro è l’oggetto della discordia tra la parte Bassa e quella Alta della città, difatti i modicani della città bassa decisero dopo il terremoto di intitolare la Chiesa di San Pietro “Mater Ecclesia”, anche se fino ad allora la Chiesa Madre era soltanto il Duomo di San Giorgio. Da qui nasce e dura per secoli la profonda divisione tra i modicani devoti a San Giorgio e quelli devoti a San Pietro.
Dopo la visita ci restano un paio d’ore da dedicare al pranzo e a qualche piccolo acquisto che comprende sicuramente il caratteristico cioccolato della città.
Nel primo pomeriggio ripartiamo alla volta di Scicli, una splendida località, una dei posti più belli ed interessanti dell’isola. Fortunatamente è diventata ancora più famosa ed ammirata in quanto ospita il bel palazzo utilizzato come sede del commissariato nel famoso sceneggiato di cui più volte abbiamo parlato. La “Vigata” televisiva è un posto leggermente diverso dai precedenti visitati. Le sue abitazioni sono meno arroccati e gli spazi pubblici molto più respirabili. Le chiese non hanno la spettacolarità scenica di Modica e Ragusa ma sono gradevoli e si inseriscono con parsimonia nelle costruzioni borghesi dei secoli scorsi. Tra le più belle vi è sicuramente la Chiesa di San Bartolomeo, un misto gradevole di vari stili architettonici che ne delimita il percorso storico in modo gradevole.
Non può mancare una foto di gruppo davanti al famoso commissariato di Montalbano, che nel mondo reale è la sede del municipio di Scicli.
Ci resta ancora qualche ora prima della cena e qualche nostro attento cliente curioso ci propone una veloce tappa a Ispica che tra l’altro è vicinissima all’albergo. Raggiungiamo la Basilica di Santa Maria Maggiore, uno dei principali luoghi di culto di Ispica. La chiesa è famosa per gli affreschi che decorano la navata e per il loggiato del Sinatra che chiude la piazza antistante richiamando nella struttura quello del Bernini a San Pietro. Si conclude anche questa tappa veloce ma gradita e ci dirigiamo in albergo per una doccia rigenerante e per “l’ultima cena” insieme.
Ormai questa giornata non sembra mai finire e la tanta voglia di scoprire ci conduce a Noto per una visita serale della capitale del barocco Siciliano. Giusto il tempo utile per una piacevole passeggiata e poi rientrare in albergo prima della mezzanotte.
Come dice il nostro amico Giuseppe: “La bella gita era quasi terminata. Dovevamo lasciare a malincuore la Sicilia e puntare la bussola verso nord. Fortunatamente avevamo ancora nel programma qualcosa da visitare”.
L’ultimo giorno dopo la colazione partiamo per Reggio Calabria, non poteva mancare una tappa a Messina per l’ultimo arancino di questo viaggio e magari per approvvigionarci di qualche gradito cannolo da portare ai nostri cari. L’orario è perfetto anche per vedere in diretta il canto del gallo.
Dopo una lunga coda all’imbarco ci siamo diretti verso Reggio Calabria. Nel primo pomeriggio ci attendeva una visita con guida ai famosi bronzi di Riace. Le due statue furono scoperte nel ‘72 da un giovane sub romano che si immerse nel mar Ionio. I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo di provenienza greca databili rispettivamente al 460 e 430 a.C., pervenute in eccezionale stato di conservazione. La perfezione delle statue alte quasi due metri simboleggia la bellezza ideale e sono ricche di dettagli fisici realistici, si possono notare la tensione dei muscoli e ogni singola vena che attraversa il corpo. Siccome la nudità nell’antica Grecia era riservata alle divinità si presume che questi due soldati fossero due grandi eroi.
“Prima di lasciare la bella città calabrese un breve giro sullo stupendo lungomare giudicato da tanti il chilometro più bello d’Italia e un assaggio di gelato insolito al gusto di bergamotto e nespole nel piccolo e famoso locale di Cesare. Siamo partiti inforcando quella autostrada tanto chiacchierata negli anni addietro che ho trovato, invece, uguale a tante altre molto più celebrate… Prima di chiudere questa bella esperienza volevo ancora una volta ringraziare l’agenzia viaggi Speranza per questo splendido viaggio.”
Un’altra bella esperienza di viaggio insieme a Voi è terminata, sperando di aver lasciato in ognuno dei nostri clienti ricordi piacevoli ed emozioni ricche di significato.
Autore: Veronica Di Carlo
Fonte: Viaggio del 25-28 aprile 2024
Citazioni: Giuseppe Capobianco
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